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PRIMA DI SCEGLIERE IL LAVORO GIUSTO, SCEGLI IL CAPO GIUSTO

Ci fanno due palle così.

“Trova il lavoro giusto.”

Quello che ti piace fare, quello che mette in luce le tue competenze, quello che ti da sbocchi futuri e possibilità di essere promosso, quello che…

Nessuno parla del capo, dei colleghi o del luogo in cui lavori.

A 23 anni ero dipendente di una multinazionale e sono stata chiamata per un colloquio in un altro posto.

Palazzo in pieno centro storico a Milano, sala riunioni grande due volte l’appartamento in cui abitavo. Una segretaria bella come una top model e gentile mi chiese se preferivo caffè o tisana. Impressionante.

Poi arrivò lei. Il possibile capo. Impegnatissima, espressione tirata, viso scuro, vestita di nero. Non fece mezza domanda a me, ma mi raccontò con orgoglio che aveva lavorato per 16 ore di fila e che mi aveva “incastrata” tra la firma di un contratto e l’altro. Lesse il mio curriculum, mi puntò gli occhi addosso e mi disse “lei mi sembra troppo giovane”.

Il giorno dopo, venni chiamata dal responsabile delle risorse umane. “Lei” era entusiasta e voleva che cominciassi il lunedì successivo.

Mi parlò dello stipendio…due volte quello attuale!

Ma in quel momento, mentre ero al telefono, rividi tutta la scena del colloquio e rifiutai.

Mi immaginai “incastrata” tra un contratto e l’altro, guardata a malapena da un capo distratto e incazzato. Che mi giudicava troppo giovane. E rifiutai.

Fu la scelta migliore che potessi fare. Non avevo la consapevolezza di cosa sarebbe potuto accadere in futuro, ma il mio inconscio, il mio istinto, mi stavano gridavano di non accettare.

Un paio di settimane dopo, venni chiamata dallo stesso posto per un’altra posizione. Questa volta era quella giusta e accettai.

Il capo era di tutt’altra pasta. Dinamico, attento mentre parlavo e mi faceva un sacco di domande, molto specifiche.

Quando scegliamo il lavoro, pensiamo solo a una minima parte delle esperienze che incontreremo, per lo più legate alla soddisfazione economica, all’ambizione oppure per scappare da un lavoro che non ci piace.

Facciamo  A LORO le domande giuste:

  • chiediamo di fare un giro nel posto dove fisicamente lavoreremo
  • chiediamo di incontrare i possibili colleghi e bere un caffè con loro
  • chiediamo “che qualità deve avere la persona che state cercando?”
  • chiediamo “a cosa date valore qui dentro?”
  • chiediamo “cosa vi aspettate da me?”

Facciamo A NOI STESSI le domande giuste:

  • cosa posso portare qui dentro?
  • posso fare la differenza?
  • che impressione ho del posto, dei colleghi?
  • avrò spazio per il mio tempo libero?
  • sarò pagato in modo adeguato?
  • posso imparare qualcosa qui?

Di rado ci facciamo queste domande, eppure sono queste le cose che dovremmo chiederci per scegliere l’occupazione migliore. Bastano pochi giorno per accettare un nuovo lavoro, ma farà parte della nostra vita per anni, forse anche 40…

Vale davvero la pena non farsi qualche domanda prima?