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Vuoi che tutto sia perfetto? Allora non sgobbare!

Sei anche tu uno di quelli che a scuola sgobbava per prendere un voto alto? Uno di quelli che, quando ha iniziato a lavorare, ha scoperto che le pacche sulle spalle sono merce rara?

fonte Pinterest

La scuola ci abitua che il successo è un voto, un numero, cioè una cosa esatta e misurabile.

Il lavoro ci insegna che al successo non si da un voto, perché non rientra in uno standard.

L’hai provato sulla tua pelle: sgobbare alla scrivania non ti fa prendere un bel voto, ti fa solo diventare uno stakanovista e ti porta dritto dritto al burn-out. In pratica: lavori come un pazzo ma non è detto che tu sia produttivo né efficace. Anzi, spesso è così scontato che tu sia disponibile per compiti extra, che è diventata un’abitudine anche per gli altri vederti macinare ore e ore senza staccare.

Una persona produttiva è sveglia, trova il modo di ottenere il massimo, lavorando di meno. Non si distrae, sa quando è il momento di restare concentrato e quando deve prendersi una pausa.

Una persona efficace ottiene quello che vuole, la promozione o un aumento di stipendio, perché il risultato del suo lavoro è considerato di qualità superiore. E’ capace di gestire il tempo, rispetta le scadenze ed è affidabile.

Perchè non ti senti così? Perchè non ti trattano così?

Perché nella tua testa, ti dai un voto. Se ti senti spesso frustrato, stressato, non apprezzato o se non hai la carriera che vuoi, è probabile che tu sia un perfezionista.

Come faccio a capirlo?

Ecco i segnali:

Ti maledici quando commetti un errore

Un singolo passo falso ti fa pensare “ecco…ora mi licenzieranno”, anche se si tratta di un piccolo errore che non ha grandi conseguenze. I perfezionisti provano vergogna quando commettono un errore, che sia piccolo o grande. Non si sentono in colpa, non pensano “ho fatto qualcosa di sbagliato”, pensano “non valgo niente“.

Se non è perfetto, non è abbastanza

Ci tieni a “mettere i puntini sulle i” e ti piace la “ciliegina sulla torta”, altrimenti non è abbastanza per te. Questi sono paraocchi che stroncano la capacità di prendere decisioni e di andare avanti. La cura dei dettagli è importante e, a volte, determinante, ma c’è differenza tra qualità e perfezione. La qualità si raggiunge, la perfezione non si raggiunge perchè NON ESISTE.

Ti sforzi di lavorare sodo, ma non più efficacemente

Non sei mai soddisfatto di te, prenderti una pausa mentre lavori ti sembra tempo sprecato.

Vai al lavoro anche con la febbre alta o, se non ci vai, ti senti in colpa e pensi alle cose che si accumuleranno. Se c’è una riunione importante, rinunci al permesso che ti eri preso.

La carriera viene prima di tutto, spesso anche prima della tua salute.

Ti aspetti “almeno un grazie”

Resti deluso se nessuno nota i tuoi sforzi, però “almeno un grazie…”.

La cosa è questa: volere risultati elevati è un bene. Saperli ottenere e mantenere, anche meglio. Per la maggior parte delle volte.

Ma se convivi con il tarlo di dover dare il massimo, sappi che lo sforzo è inutile e dannoso. Non è semplicemente possibile dare SEMPRE il massimo. E a volte, non è nemmeno la cosa migliore.

Comincia prendendo atto di essere un perfezionista, nel prossimo articolo ti darò qualche dritta per uscire da questo circolo vizioso.

A presto!